Ad Al-Jazeera c’hanno i profeti

Profeti, sensitivi, veggenti. Se qualcuno dubitava della loro effettiva esistenza, al di là dei tanti ciarlatani e fenomeni da circo, ora ci sono le prove provate: esistono e lavorano per la televisione.

Che i media principali sparino vaccate a getto continuo e che siano mezzi di propaganda di un unico punto di vista, è un dato assodato. Come anche è assodato che siano disposti a fare di tutto, ma che dico! molto di più, per girare la frittata in modo da male informare/disinformare/non informare proprio il grande pubblico.

Ecco qui sotto un esempio clamoroso sulla Siria, preso da L’Alternativa. Nel post, verso l’inizio, ci sono delle parole che portano a dei link riguardanti altre figure di merda di un certo spessore sempre di Al Jazeera. Consiglio di guardare anche quelli. Buona lettura e buona visione!

(articolo da lalternativaitalia.blogspot.com)

Al Jazeera pubblica una notizia 16 ore prima che accada! Complici o profeti?

Abbiamo già provato a denunciare le manipolazioni televisiva che avvengono in Siria.
Sembrerebbe che sia le TV arabe che quelle occidentali preparino dei servizi per far apparire la situazione siriana diversa da quella reale: cliccate qui per vedere dei ribelli “massacrati” che si aggiustano il trucco prima di andare in onda e qui per vedere il dietro le quinte di un servizio del telegiornale.
Questa volta però Al Jazeera ha esagerato.
Andiamo con ordine: il 18 marzo 2012, ad Aleppo, in Siria, c’è stato un attentato in cui sono morte tre persone e venticinque sono rimaste ferite.
La colpa, secondo le agenzie e i media ufficiali (gli stessi che taroccano i filmati) sarebbe del nuovo nemico pubblico numero uno, il dittatore sanguinario Assad che farebbe esplodere delle bombe tra i suoi cittadini per “reprimere” i ribelli, quelli che si oppongono al suo regime (gli stessi che si truccano e fingono di essere stati massacrati).
Con la scusa di questi ultimi attentati l’ONU è partita per Damasco ma i primi colloqui, guarda caso, sono stati “deludenti”.
Questa che avete letto è la versione ufficiale ma c’è un particolare che la versione ufficiale non ha riportato…
La pagina Facebook ufficiale di Al Jazeera, il 17 marzo, ben sedici ore prima degli attentati di Aleppo, aveva già riportato la notizia.
Cliccate qui per controllare. Ci siamo serviti di Google per tradurre lo stato, ecco il risultato:

“Autorità Generale per la rivoluzione siriana: una grande esplosione scuote il nuovo quartiere di Aleppo.”

Abbiamo fatto degli screenshot nel caso in cui gli amministratori della pagina rimuovessero lo stato [cliccate sulle immagini per ingrandirle]:

Naturalmente anche gli utenti arabi iscritti alla pagina si sono accorti dell’assurdità. Abbiamo tradotto due tra le centinaia di commenti relativi allo stato:


Ora, se Al Jazeera non troverà una giustificazione a questa profezia, l’unica spiegazione sarà che non solo gli attentati non sono stati provocati dal regime di Assad, ma che la TV del Qatar sia in qualche modo complice della morte di tre persone.
Venerdì, dalle 19 alle 21, il gruppo Lo sai sarà su Radio MPA e in diretta avremo il presidente della comunità Siriana in Italia ed un collegamento direttamente da Homs (grazie a Maurizio Spezia). Come al solito cercheremo la verità e proveremo a separarla dalla propaganda.

#attentato, #bugie, #guerra, #informazione-2, #media, #stampa

La morte di Bin Laden

C’è da ridere. E’ incredibile l’assurdità di tutta la storia della morte di Bin Laden, degna di un film di serie z fatto male. Molto male.

(articolo da violapost.wordpress.org)

Ecco in quale mare hanno “sepolto” il corpo di Bin Laden

Non ci piace il complottismo ma amiamo la logica. Dunque: Osama Bin Laden è stato ucciso tra ieri sera e stamattina nel corso di un blitz delle forze americane a Islamabad, Pakistan.Il twitter di Athar Soaib, un informatico pachistano che vive nel luogo dell’assalto a Osama Bin Laden ha cominciato a postare sul social network le notizie in diretta intorno alle 20 di ieri sera, senza rendersi conto di cosa si trattasse: “Vai via elicottero, prima che ti scacci con l’ammazzamosche

Stamattina tutti i giornali italiani pubblicano la foto del presunto cadavere. Si scopre che la foto è tarocca, un fotomontaggio addirittura risalente a quattro anni fa. Dunque niente foto del cadavere di Bin Laden.

A quel punto comincia a fare capolino (con difficoltà) un’altra notizia. Fonti Usa informano che il corpo di Bin Laden sarebbe stato sepolto in mare dopo aver effettuato gli esami sul dna.

Anche il New York Times informa che il corpo è stato sepolto in mare “dopo essere stato portato in Afghanistan” (com’è noto non c’è nessun mare in Aghanistan).


Insomma niente corpo di Bin Laden: “Sepolto in mare”. Ma in quale mare avrebbero “sepolto” il corpo di Bin Laden? Vediamo: il capo di Al Qaeda viene ucciso a Islamabad:

Il mare più vicino è il Mar Arabico, oltre mille chilometri di distanza:


E dunque il corpo di Bin Laden (il terrorista più ricercato del mondo) in poche ore sarebbe stato sottoposto agli esami del Dna alle ricognizioni facciali per poi viaggiare lungo tutto il Pakistan (con un passaggio in Afghanistan) ed essere sbrigativamente  gettato in mare, dopo essere stato rifiutato da altri paesi arabi. Non una foto, non un video che abbiano immortalato queste sequenze. Il tutto in poche ore.
Posto che tendiamo a credere che Bin Laden sia stato ucciso davvero, e proprio perché vogliamo la verità ci interroghiamo sul perché di  queste ricostruzioni. Almeno per il momento, il corpo di Bin Laden è stato sepolto in un mare di contraddizioni. Non sarebbe più semplice dire come stanno le cose?

#11-settembre, #bin-laden, #bugie, #media

Le bugie dei media in tempi di guerre

Ho visto l’altro giorno una puntata del programma di Giovanni Minoli “La Storia Siamo Noi” avente come tema le varie bugie che i mezzi di informazione “canonici” diffondono in periodo di guerra. L’ho trovato interessante e molto utile soprattutto per chi tende a diffidare delle informazioni ricevute da quel “covo di pedofili” che è Internet, rifugiandosi nei distributori sparaballe ufficiali. Qui, codeste persone non hanno più scuse: il programma non è realizzato da qualche malato complottista molestatore necrofilo, ma nientemeno che da mamma Rai.

Spero vi piaccia.

#bugie, #guerra, #informazione-2, #media

Vittorio Arrigoni le canta a Saviano

Purtroppo ho conosciuto il nome di Vittorio Arrigoni solo pochi giorni fa, ma non è mai troppo tardi per la verità. Ecco un video tratto dal suo blog, GuerrillaRadio, nel quale Vittorio risponde a Roberto Saviano e ai suoi deliri filo-israeliani. Peccato, Roby… E’ sempre triste vedere come queste persone che si ergono a paladini della giustizia e della libertà non siano poi così “puri” come si pensa (vedi anche Travaglio). Spero che un giorno codesti si ridestino e vadano fino in fondo con le loro opere di denuncia delle ingiustizie e non si fermino, invece, ad un certo limite. Quando sentirete i briosi monologhi dei due suddetti “eroi contemporanei”, vi verrà da storcere un po’ il nasino.

#arrigoni, #assassinio, #bugie, #israele, #media, #saviano

Sull’omicidio di Vittorio Arrigoni

(articolo da Blogghete.altervista.org)


ARRIGONI: UN ALTRO OMICIDIO MIRATO DI ISRAELE

Scritto da Gianluca Freda

arrigoni

Come tutti avranno capito – soprattutto quelli che fingono di non saperlo fare – l’attivista  italiano in Palestina, Vittorio Arrigoni, è stato ammazzato da sicari di Israele. Lo dimostrano molte cose, tra cui il fatto che le forze di Hamas, che hanno tentato un blitz per liberarlo, abbiano trovato Vittorio già morto da diverse ore, forse per strangolamento. Come molti avevano immaginato, dunque, la richiesta dei suoi sequestratori di ucciderlo entro le 16.00 di oggi se non fossero stati scarcerati lo sceicco Hisham al-Souedani e vari altri membri del fantomatico gruppo salafita che aveva rapito Vittorio, era un puro pretesto. Un modus operandi già visto nel rapimento e nell’uccisione di Enzo Baldoni in Iraq nel 2004. Scopo del rapimento non era quello di ottenere una qualsiasi contropartita, ma di ammazzare un personaggio scomodo per Israele. E che fosse molto scomodo, lo dimostra l’immagine pubblicata qui sopra, in cui si riproduce parte di un articolo comparso a suo tempo sul sito sionista Stop the ISM. Come si può leggere, il sito incitava apertamente all’assassinio di Vittorio e di molti altri membri dell’ISM (International Solidarity Movement), definiti “terroristi” e “collaboratori di Hamas”. Su Uruknet è pubblicato l’articolo completo. Il modus operandi dell’omicidio è quello tipico dei servizi segreti israeliani, già visto all’epoca di Baldoni: l’ostaggio viene tenuto in vita il tempo necessario a girare un video in cui si finge il suo rapimento da parte di una fantomatica organizzazione di estremisti islamici, che avanza pretese improbabili e pretestuose. Dopodiché viene ucciso immediatamente, senza aspettare la scadenza del finto ultimatum. La stessa organizzazione salafita, come riferisce l’iraniana IRIB, altro non è che un braccio armato di Israele nella striscia di Gaza:

TEHERAN – L’organizzazione salafita legata apparentemente ad Al-Qaeda che ha assassinato Vittorio Arrigoni, sarebbe in realtà un braccio armato di Israele all’interno della Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa italiana infopal, specializzata negli affari della Palestina, spiega che non esiste alcuna organizzazione legata ad al-Qa’ida a Gaza, ma si tratterebbe, invece, di una realtà creata dall’intelligence israeliana per fomentare conflitti interni a Gaza, che si avvale di “manovalanza” locale, indottrinata e convinta di rappresentare il network di Bin Laden. “Tutti i gazesi sanno che questa organizzazione non esiste davvero – ci ha spiegato un collega al telefono -. Ci sono degli individui che si dichiarano suoi aderenti, ma il regista è Israele.

L’assassinio di Arrigoni è stato ordinato, con ogni probabilità, allo scopo di intimidire i partecipanti alla spedizione della Freedom Flotilla 2, che dovrebbe partire per Gaza alla fine di maggio. Inoltre Arrigoni, con il blog Guerrilla Radio che aggiornava frequentemente da Gaza, era una fonte di prima mano per ottenere informazioni sulle stragi perpetrate dall’IDF nella Striscia di Gaza, anche negli ultimi giorni, quando il mondo era distratto dagli eventi in Libia. A conferma della responsabilità di Israele, vi è la gongolante dichiarazione della Radio Israeliana, che nel dare la notizia dell’assassinio del nostro connazionale, lo ha definito “useful idiot” (utile idiota).

Proprio nei giorni scorsi, la blogger italiana conosciuta con lo pseudonimo di Cloroalclero, che molto si era spesa nel sostegno ad Arrigoni ed alla sua causa contro i sionisti italiani che tentavano di diffamarlo con argomentazioni tra il demenziale e il puerile, è stata violentemente attaccata dal sionista Marco Pasqua, che l’ha definita “negazionista” e “antisemita” con la complicità del giornale su cui scrive, il delirante “Repubblica”. Marco Pasqua e i giornalisti di “Repubblica” che si prestano a queste azioni infami, possono tranquillamente annoverarsi tra i mandanti e i complici morali di questo ennesimo “omicidio mirato” perpetrato dallo stato per soli ebrei. Se ne traggano le debite conclusioni e lo si ricordi alla prossima occasione in cui una nuova campagna mediatica invocherà il diritto alla “libertà di stampa” per questi criminali. L’unica libertà che desiderano è quella di diffamare, di schedare e incitare allo sterminio di chiunque osi denunciare le loro nefandezze. Si ricordi che siamo ormai in guerra e costoro sono i nemici più subdoli e repellenti (seppure, forse, non i più pericolosi) contro cui l’umanità abbia mai combattuto.

#arrigoni, #assassinio, #bugie, #israele