Alla fine l’hanno ammesso: dietro i “ribelli” siriani ci sono gli Stati Uniti e la CIA

E’ da quando iniziò la “ribellione” in Siria che sostanzialmente ogni sito di cosiddetta “informazione alternativa” lo andava dicendo. E non perchè gli amministratori di codesti nidi elettronici fossero, e siano, dei medium con straordinarie capacità paranormali: bastava seguire le briciole e farsi un paio di domande. Cavolo, me le sono fatte anch’io! E non è che io sia chissà quale cima di intelligenza del genere umano: è solo che, essendo passati diversi anni da quando iniziai a interessarmi di “informazione alternativa”, ho imparato sempre meglio

1) a distinguere, dopo diverse cadute nel più becero e assurdo complottismo estremo, una balla da una verità o quantomeno da un’informazione decisamente più “attendibile”;
2) a vedere come funziona la propaganda (chi pensa sia un’attività relegata soltanto a qualche lontano regime dittatoriale o al nazismo si sbaglia di grosso… Ma di grossissimo, proprio);
3) a collegare i puntini apparentemente scollegati di molti eventi che si verificano nel mondo ogni giorno.

Qualche mese fa espressi alcuni dei miei dubbi sull’ISIS e sulla Siria. Quello che è accaduto, o che hanno provato a far accadere, lì non era diverso da ciò che hanno fatto accadere in Egitto, in Libia e più in generale in nord Africa. E guardacaso subito dopo spunta l’ISIS, questo spauracchio colorato di nero, il nuovo pericolosissimo nemico dell’Occidente.

Una campagna mediatica che non finisce più. L’ISIS riassume in sè tutti i problemi del mondo libero, di ciò che non è democratico, che è contro i valori, i bambini (qualcuno pensi ai bambini!!).

Questo almeno secondo i megafoni e i tromboni ufficiali, quelle testate giornalistiche i cui contenuti lasciano un pelo a desiderare per usare un larghissimo eufemismo. Sì perchè, nel mondo della vera informazione, l’intero processo di destabilizzazione nord africano e mediorientale (ci aggiungo pure l’Ucraina) veniva piano piano smascherato sempre più per quello che era davvero: una manovra Occidentale sotto copertura per mettere in atto lo stesso meccanismo di colonizzazione vecchio di centinaia di anni.

Ovviamente in pochi hanno avuto la lucidità e la correttezza, oltre che un minimo di coraggio, necessari per fare quel piccolo salto in avanti e lasciarsi alle spalle le mirabolanti vaccate da Tg1 e soci. Fortuna che è arrivato Vladimiro. Sì, proprio lui: l’orco cattivo della steppa russa. Sono bastati un paio di bombardamenti (quelli veri, non di facciata come i presunti raid americani e francesi) contro coloro i quali tengono in scacco un intero Paese come la Siria e il duro lavoro di anni e anni di lavaggio del cervello a stelle e strisce si è disintegrato, polverizzato, liquefatto come l’acciaio di Ground Zero (tra l’altro, per chi ancora non lo sapesse: la combustione del cherosene degli aerei non può fisicamente raggiungere la temperatura necessaria per liquefare l’acciaio… Ma chi se ne frega, “il Tg1 ha detto così”).

Gli U.S.A., in linea teorica nemici giurati dell’ISIS, si dicono preoccupati dell’espansionismo russo (sic!). Il premio Nobel per la pace Obama impone la destituzione coatta di Assad, mentre il malvagissimo Putin opta per dare la parola al popolo siriano quando tutto sarà finito. Aspetta, come si chiama questa cosa? Ah già: democrazia!

Ma poi arriva la bomba, quella importante anche se, stavolta, solo figurata: l’ammissione. Per bocca del senatore ed ex candidato alle presidenziali, John McCain: i raid russi colpiscono i ribelli addestrati dalla CIA, altrimenti detti “i ribelli moderati” o “Libero Esercito Siriano”. Ma come “addestrati dalla CIA”?! Ma non erano mica dei valorosi uomini stanchi del sanguinario dittatore Assad? Uomini tipo il  loro capo, Abu Sakar, che qui potete vedere un paio d’anni fa mentre valorosamente e con grande rispetto onora il cadavere di un soldato dell’esercito siriano (quello vero)?

Non paghi di ciò accusano i russi, con un dito puntato grande così, di aver ammazzato anche dei civili. Quindi non solo i “ribelli contro il sanguinario dittatore” ma pure dei civili! “Eh no, non si fa così! E noi chi siamo, i figli della serva?! Dobbiamo ricordarvi chi siamo noi veramente? Smith, prendi un aereo… Massì il primo che capita. Va che a Kun… Kund… Kunduz… Eh lo so, hanno dei nomi del cazzo. A Kunduz, in Afghanistan, c’è un ospedale di Medici Senza Frontiere. Spianalo un po’, va. Poi diciamo che dentro c’erano i terroristi, quel pirla di Obama farà le condoglianze e siamo a posto così. Tanto noi siamo i buoni e, oh: a volte bisogna compiere dei sacrifici in nome di un bene superiore.”

Il regno del terrore yankee è finito, signore e signori. Di balle colossali ne avevano già dette in passato per giustificare interventi arma… ops, democratici in Paesi bisognosi di valori e libertà (Roosevelt che manda le navi sostanzialmente in acque giapponesi e poi si scandalizza se quelli le affondano; l’incidente del Golfo del Tonchino; i colpi di stato in Sudamerica; le “armi di distruzione di massa” in Iraq, con Colin Powell che mente con una facilità irrisoria di fronte al mondo intero; i più recenti attacchi a Gheddafi e ad Assad… Tanto per dirne alcuni) ma adesso è davvero sotto gli occhi di tutti. Si sono sputtanati come mai prima d’ora.

E intanto il Tg1 minimizza e fa finta di niente. Perchè, dopotutto, non è così importante sapere in che mani siamo.

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